Lo studio di N26: gli italiani destinano il 52% dello stipendio in affitto.

L’Italia all’ultimo posto in Europa, seguita da Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito. Sul podio il Belgio, con una spesa pari a circa il 18% dello stipendio

Che impatto ha l’aumento del costo della vita e in particolare del caro-affitti sulle modalità di spesa e di risparmio degli europei? E quanto pesa questo impatto nella valutazione dell’attrattività di un Paese?

L’Indice di vivibilità[1] della banca online N26 è uno studio che ha l’obiettivo di individuare i Paesi europei che offrono una migliore qualità della vita[2]. La classifica considera le spese relative all’affitto[3] e l’energia elettrica che gli abitanti si trovano ad affrontare, oltre alla densità della popolazione e al senso generale di felicità dei residenti[4]. Tra i vari costi analizzati per definire il ranking dei paesi più vivibili in Europa, quindi, rivestono particolare importanza quelli relativi all’affitto, soprattutto se analizzati in relazione all’ammontare medio degli stipendi[5].

Secondo i dati N26, l’Italia si classifica all’ultimo posto del ranking con focus affitti: la situazione caro-affitti nel nostro paese ha un impatto non indifferente sugli stipendi mensili degli italiani, tra i più bassi in Europa. Oltre il 52% del salario infatti è destinato all’affitto, percentuale più elevata tra i Paesi europei considerati, considerando la media nazionale del costo degli affitti per un bilocale, che si attesta attorno ai 1.400€.

L’analisi più dettagliata delle città italiane vede Firenze come la più costosa, con una media mensile di costi per affitto pari a 1.806€ e picchi di 2.200€ per il centro storico. Milano segue con una media di 1.674€ mensili, ma torna in vetta se consideriamo il picco più alto di costi per bilocali in centro storico, con circa 2.838€ mensili. A Roma, invece, terza in classifica, il costo medio degli affitti per un bilocale è sotto la media, con un prezzo medio di 1.200€.

Se l’Italia è il fanalino di coda di questa classifica di N26, a precederla tra i Paesi europei troviamo la Spagna, con un prezzo medio di affitto mensile pari a 1.377€, i Paesi Bassi, 1.620€ circa, e il Regno Unito con 1.460€ al mese. In questi Paesi le percentuali di stipendio da destinare all’affitto sono più basse, rispettivamente di 45% per la Spagna e 37% per i Paesi Bassi e il Regno Unito.

Al primo posto della classifica troviamo invece il Belgio, dove l’affitto di un bilocale costa circa 800€ mensili: qui gli abitanti destinano solo il 18% del proprio stipendio a questa spesa. Ad occupare il secondo e il terzo posto ci sono Svizzera e Danimarca, dove per un bilocale che costa rispettivamente 1.733€ e 1.159€ si destina in media il 21% del proprio stipendio mensile.

[1] L’indice di vivibilità fornisce una panoramica e una classifica del costo della vita in 12 Paesi europei (Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera), selezionati in base alla loro appetibilità per il trasferimento, alla dimensione della popolazione e alla situazione politica e sociale nel momento in cui è stato curato l’indice.

[2] La classifica è stata creata in base alla percentuale di stipendio mensile speso per l’affitto e per l’elettricità, alla variazione tra inflazione e percentuali di aumento salariale, alla concentrazione di persone in ogni Paese per KM2.

[3] I prezzi degli affitti si basano sui costi nelle principali città o capitali di ogni Paese per un appartamento con una camera da letto.

[4] I dati sono stati raccolti dall’ultimo World Happiness Report.

[5] I dati sugli stipendi medi in ciascun Paese sono stati raccolti dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) tra il 2018 e il 2022.