Decreto Rilancio, Confedilizia: su affitti commerciali serve di più

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La norma sugli affitti commerciali contenuta nelle bozze del decreto-legge Rilancio
deve essere migliorata
“. Lo afferma il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, in una nota diffusa oggi in merito alle imminenti decisioni del Consiglio dei Ministri, sul decreto Rilancio (ex decreto Aprile) e sulle disposizioni in materia di affitto che il provvedimento conterrà.
Il Governo aveva annunciato che avrebbe provveduto al ristoro integrale di tre mesi di
canoni. Al contrario, le bozze in circolazione parlano di un credito di imposta pari al 60 per cento. L’estensione del suo ambito di applicazione rispetto al decreto Cura Italia (non più soli immobili di categoria C/1) e la possibilità di cedere il credito ai proprietari (per tutti i tributi, Imu inclusa) sono due miglioramenti importanti, che rispondono ad alcune delle osservazioni che Confedilizia aveva formulato. Da ripensare, invece, è il limite di ricavi o compensi dei conduttori, che lascia fuori molte situazioni, mentre è del tutto inaccettabile la presenza nel decreto, per una particolare tipologia di affitti (quelli degli impianti sportivi), di una disposizione che arriva ad imporre ai proprietari una percentuale di riduzione dei canoni contrattualmente stabiliti.<br>Inoltre, va affrontata subito la questione dei mesi e degli anni a venire. Lo abbiamo già
detto e lo ripetiamo: le attività economiche si sostengono anche preservando i rapporti di
locazione sui quali si fondano. E se non sarà ridotta la tassazione sui locatori, ad esempio
attraverso la cedolare secca sugli affitti non abitativi, si ostacolerà la ripresa di decine di
migliaia di attività
”.