CBRE: la ripresa del mercato hotels in europa sarà guidata dal turismo domestico

Milano,10marzo 2021–La ripresa del mercato Hotels in Europa sarà, almeno inizialmente,
guidata dalla domanda domestica e le performance degli hotel in tutta l’area non
torneranno ai livelli pre-pandemia fino al 2024.Questo è quanto emerge dall’ultimo Hotels
Pan EMEA Report 2021 di CBRE, leader al mondo nella consulenza immobiliare e al
settore alberghiero.

I dati contenuti nel report evidenziano che i Paesi europei con una forte domanda
domestica, sia di tipo leisure, sia legata a ragioni lavorative, avranno una ripresa
probabilmente più rapida. È ciò che è, di fatto, già accaduto durante la parziale riapertura
degli hotel nella seconda metà del 2020: le performance delle strutture ricettive in tutta
Europa sono state trainate principalmente dal turismo domestico leisure. Nel momento in
cui sono state ridotte le restrizioni legate ai viaggi e agli spostamenti, gli hotel con una
buona offerta leisure hanno ottenuto buoni risultati e gli appartamenti con servizi
alberghieri hanno superato le performance generali del mercato, grazie alla loro capacità
di consentire il distanziamento interpersonale e il rispetto delle misure volte a prevenire la
diffusione del virus.

Le restrizioni e l’incertezza del mercato hanno contribuito a un calo dei volumi di
investimento nel settore in tutti i Paesi europei nel corso del 2020: il totale degli
investimenti alberghieri in Europa, pari a 9,4 miliardi di euro, ha visto una riduzione del 66% su base annua.

Ciò nonostante, il settore continua ad attrarre gli investitori e, secondo il report, in molti
hanno raccolto ulteriore capitale da indirizzare verso opportunità di tipo alberghiero. Owen Pritchard, Executive Director and COO, EMEA Hotels CBRE, conclude: “Ci
attendiamo una lenta ripresa del mercato Europeo nel 2021, con dei picchi di performance
nel settore leisure durante la stagione estiva e i primi mesi autunnali. Il comportamento dei consumatori faciliterà lo sviluppo di prodotti innovativi e gli aspetti ambientali, sociali e di governance diventeranno un ambito di crescente interesse per il mercato dell’hospitality in Europa. Le strutture operative continueranno a evolvere e il franchising sarà la modalità di crescita prevalente per i principali brand internazionali
”.

Nel caso dell’Italia, gli investitori si attendono, per il 2021, sconti sul pricing a causa di una carenza di liquidità e di un’erogazione limitata di finanziamenti da parte degli istituti di credito”, afferma Francesco Calia, Head of Hotels di CBRE Italy. “La dimensione del
patrimonio alberghiero nazionale, l’elevata frammentazione del comparto in Italia, le
performance gestionali considerevoli nei mercati primari e il ridotto livello di penetrazione
dei brand del Paese rendono il settore particolarmente interessante per le catene
internazionali che potrebbero trovare opportunità di gestione nel Paese. Di conseguenza, il settore attrae fortemente il mercato degli investitori di varia natura: sono molte, infatti, le opportunità di riposizionamento e rebranding. È probabile quindi che, nel corso di
quest’anno, si assista a una crescita dei volumi di investimento nel mercato Hotels rispetto al 2020. I driver principali saranno il flight-to-quality e le opportunità value-add.

Fonte: comunicato stampa CBRE Italy