Moratorie finanziamenti: l’analisi CRIF per il mese di aprile

CRIF

Secondo gli ultimi dati elaborati da CRIF nel mese di aprile sono state circa 933.000 le richieste di moratorie sui finanziamenti rateali contribuite in EURISC, il principale Sistema di Informazioni Creditizie attivo in Italia.

La sospensione dei finanziamenti ha riguardato principalmente i consumatori privati, con quasi 547.000 richieste (rispetto alle 162.000 del mese di marzo), a fronte di 386.222 presentate dalle imprese (erano state circa 73.000 nel mese precedente).

In particolare, per le imprese (società di persone, capitali e ditte individuali) oltre 78.000 richieste riguardano mutui immobiliari; la rata media mensile dei mutui sospesi è pari a 3.512 Euro mentre l’importo residuo ancora da rimborsare per estinguere il finanziamento è di oltre 377.000 Euro.

Un’altra evidenza interessante che emerge dallo studio CRIF riguarda la distribuzione delle richieste di moratoria presentate dalle imprese nelle differenti regioni del Paese: il 21,9% dei contratti che ad aprile hanno beneficiato della sospensione delle rate riguarda imprese della Lombardia, che precedono di poco quelle dell’Emilia Romagna (il 19,0% del totale), e quelle del Veneto, con l’11,5%.

Queste tre regioni da sole spiegano oltre la metà delle richieste totali e risultano anche quelle più pesantemente colpite dall’emergenza sanitaria. Dietro a queste, a una certa distanza, seguono il Piemonte, che pesa per il 9,2% del totale, la Toscana con l’8,9% e il Lazio con il 4,8%.

Per quanto riguarda le famiglie invece i mutui immobiliari rappresentano il 44% delle richieste, per un totale di 239.785 domande; la rata mensile per la quale è stata chiesta la sospensione risultata pari a 681 Euro, mentre l’importo residuo ancora da rimborsare per estinguere il finanziamento è di 128.535 Euro.

Per quanto riguarda l’applicazione della moratoria nelle diverse regioni del Paese, il 14,7% dei contratti sospesi dalle famiglie si concentra in Lombardia, che precede l’Emilia Romagna, che mostra una incidenza del 13,7% sul totale nazionale, e il Piemonte, con il 10,5%. Seguono il Veneto, con un peso del 9,4%, il Lazio con il 9,0% e la Toscana con il 7,0%.

In termini di peso dei contratti sospesi rispetto a quelli attivi, la media nazionale è pari al 2,6%, con un’accentuazione evidente in Trentino Alto Adige, dove il numero di finanziamenti per i quali è stata richiesta la moratoria è addirittura pari all’8,6%. Più alto della media anche il dato relativo all’Emilia Romagna, con il 4,1%, e della Basilicata, con il 3,7%.

Infine, osservando la distribuzione per fasce d’età dei consumatori che hanno richiesto una moratoria, emerge che 1 su 3 appartiene alla generazione dei Baby boomers (tra i 52 e i 66 anni). Il 28,9% dei richiedenti ha, invece, un’età compresa tra 51 e 44 anni, mentre il 18,9% hanno tra 43 e 37 anni.

Posto che le rate oggetto di moratoria sono contribuite nei SIC dagli intermediari finanziari a importo dovuto pari a zero e che i beneficiari non possono essere segnalati a sofferenza dal momento in cui il provvedimento è stato concesso, la segnalazione della sospensione delle rate darà la possibilità ai soggetti finanziati di referenziarsi adeguatamente dimostrando che la loro affidabilità è elevata e che la sospensione è stata richiesta per far fronte a una temporanea difficoltà dovuta agli effetti della pandemia e non per altre ragioni. Al contempo, sarà fondamentale per prevenire eventuali segnalazioni negative e/o passaggi a sofferenza” – commenta Antonio Deledda, Direttore Credit Bureau Services di CRIF.

Fonte: comunicato stampa CRIF