Presentato il progetto di recupero del Comprensorio Olivetti: sarà il nuovo Ospedale di Ivrea

Ivrea, 29 aprile 2022 – È stato presentato oggi lo Studio per il recupero del Comprensorio Olivetti quale destinazione del nuovo Ospedale di Ivrea. Lo studio di fattibilità è stato realizzato dal gruppo del Professor Capolongo del Politecnico di Milano su incarico di Prelios SGR che – in qualità di gestore del Fondo immobiliare Anastasia – è proprietaria dello storico comparto di Palazzo Uffici ex Olivetti.

Alla presentazione del Progetto – rivolta ai Sindaci del territorio Eporediese e Canavesano e alla comunità – hanno preso parte Alessandro Busci, Director Fund Management di Prelios SGR, la Senatrice Virginia Tiraboschi e il Professor Stefano Capolongo, Direttore del Dipartimento di Architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito del Politecnico di Milano.

Lo Studio illustrato oggi analizza il potenziale scenario di rifunzionalizzazione del comprensorio immobiliare ex Olivetti localizzato in Via Jervis a Ivrea, patrimonio storico e architettonico che nel 2018 ha spinto il World Heritage Committee dell’UNESCO a inserire Ivrea quale “città industriale del XX secolo” nella Lista del Patrimonio Mondiale.

“Lo studio di fattibilità che Prelios ha promosso, affidando a una eccellenza italiana nell’ambito dell’ingegneria edile e della progettazione nel settore sanitario, è una sfida che abbiamo voluto affrontare per rifunzionalizzare, dopo verifiche approfondite, un complesso iconico nato per avere al centro del suo progetto la persona” ha dichiarato Alessandro Busci, Director Fund Management di Prelios SGR. “La rigenerazione urbana focalizzata su questi edifici di valore è la sfida che oggi ogni società operante nel mondo immobiliare si trova ad affrontare in collaborazione con le Istituzioni, con l’obiettivo da un lato di non consumare nuovo suolo e dall’altro di creare ricchezza sul territorio e rigenerare un tessuto produttivo che nel contesto attuale risulta avere un potenziale inespresso significativamente alto e da valorizzare”.

Obiettivo della scelta del comprensorio ex Olivetti è realizzare un processo di creazione di valore rispettoso dell’importante connotazione storico-culturale di immobili dotati di grande pregio architettonico, e proattivo verso le istanze sociali della pianificazione sanitaria regionale e locale, dando a tutto il territorio dell’Eporediese e del Canavese un Nuovo Ospedale che risponda in modo efficiente ed efficace ai rinnovati bisogni sanitari e sociosanitari del territorio, in linea sia con le richieste della programmazione inserita nel PNRR, sia del programma funzionale proposto a livello regionale.

La Senatrice Virginia Tiraboschi ha affermato: “I luoghi di lavoro devono essere spazi di progresso dove prende luce la bellezza: questo è il comprensorio Olivetti, primo sito industriale del Novecento, patrimonio UNESCO da valorizzare e mantenere attivo nel tempo, la miglior sede per il futuro ospedale di Ivrea e Canavese. Un luogo dove, così come aveva anticipato Umberto Veronesi, il tema della umanizzazione dei centri di cura è centrale. Nello spirito dell’umanesimo integrale, dove un tempo era viva la fabbrica di Adriano Olivetti, oggi l’ospedale in un’area così vicina al centro è uno strumento di crescita del territorio, senza consumo di suolo, che consente di migliorare le condizioni di vita di tutti”.

La scelta del comprensorio immobiliare ex Olivetti soddisferebbe infatti le esigenze di carattere ambientale e socioeconomico legate alla riduzione del consumo di suolo, con un intervento di valorizzazione di un patrimonio esistente che potrà ospitare anche alta formazione, una academy e un acceleratore che diventi un riferimento nazionale in ambito sanitario, pensando soprattutto al Digital Health e a tutti quei percorsi terapeutici abilitati dagli utilizzi più innovativi delle tecnologie nella comunicazione tra medico e paziente.

La sanità è finalmente al centro dei percorsi di innovazione grazie al PNRR che finalizza 20 miliardi della missione 6 al raggiungimento di prevenzione e cura in qualsiasi sistema sanitario complesso, soprattutto oggi che la pandemia ha reso evidenti i limiti di una gestione del paziente centrata sui ricoveri e la medicina d’urgenza più che sulle terapie domiciliari e le terapie personalizzate a un’ampia fascia di popolazione: la vera sfida del futuro sarà la medicina territoriale per affrontare i problemi legati alla cronicità in una popolazione sempre più anziana con l’obiettivo di portare la sanità sempre più vicina al cittadino.Il Il

Il Professor Stefano Capolongo ha dichiarato: “La sfida per le città di oggi è la produzione e promozione di salute attraverso nuovi luoghi per l’abitare. Il progetto interpreta e traduce in spazio fisico le istanze sociali contemporanee. L’ospedale è l’architettura sociale che meglio recepisce i cambiamenti e si caratterizza oggi come importante occasione di rigenerazione urbana. All’interno del comparto Olivettiano la definizione di un nuovo volume per le attività a più alta complessità in stretta sinergia con il riuso adattivo e la valorizzazione di edifici identitari per la città di Ivrea intercetta gli obiettivi di sviluppo per la sostenibilità economica sociale ed ambientale. Lo studio è in fase di approfondimento sotto il profilo tecnico, urbanistico e della tutela e valorizzazione monumentale.” Lo Studio presentato oggi sottolinea come la prossimità del comprensorio al centro urbano favorisca l’integrazione e il potenziamento di servizi per la collettività, riattivando un’area sottoutilizzata e implementando attività di carattere sociale, servizi, di ricerca e innovazione all’interno e nelle aree adiacenti al comparto, in coerenza con le iniziative espresse da IcoValley e con il recente insediamento del Master in Behavioural Design all’interno degli spazi uffici del medesimo comprensorio.

Lo studio di fattibilità consente, tramite sia il recupero del patrimonio esistente, sia l’inserimento di un nuovo corpo di fabbrica che andrà a integrarsi in maniera armonica con gli edifici esistenti e l’area verde, di destinare le varie funzioni ospedaliere in spazi adeguati ad accoglierle secondo le attuali e diverse esigenze. L’ampliamento ipotizzato si inserirà in un’area interna in modo tale da non interferire visivamente con i fabbricati esistenti, preservando l’attuale qualità e iconicità del contesto.

Lo studio, rispettoso degli unici vincoli che riguardano il comprensorio e relativi solamente al carattere storico-architettonico degli edifici, si pone l’obiettivo di mantenere inalterato l’aspetto originario delle facciate e conservare/valorizzare la visuale dalle strade principali, aspetto che tra l’altro risulta pienamente compatibile con l’adeguamento dei fabbricati esistenti alle esigenze di riutilizzo.

Lo studio di fattibilità per il recupero del Comprensorio Olivetti, realizzato dal Politecnico di Milano, riguarda tre iconici immobili differenti per tipologia e periodo di realizzazione: Palazzo Uffici (PU1), realizzato nel 1960-1964 su progetto degli architetti Annibale Fiocchi, Gian Antonio Bernasconi e Marcello Nizzoli; il Centro Elaborazione Dati (CED) realizzato nel 1962 dagli stessi progettisti, e il Nuovo Palazzo Uffici (PU2), progettato dall’architetto Gino Valle (1985- 1988). Un polo industriale e direzionale che racconta la storia della grande espansione industriale della Olivetti e che potrà trovare una nuova funzione sociale per l’intero territorio grazie all’inserimento di un polo sociosanitario. Il nuovo Ospedale occuperà complessivamente 36.000 metri quadrati di superficie, con 300 posti letto al servizio del Distretto Sanitario di Ivrea composto da circa 100.000 abitanti del bacino dell’Eporediese e del Canavese.