Mercato immobiliare alberghiero: 19 mld/euro di fatturato in UE a fine 2021, 2,7 mld in Italia

Un 2021 di debole ripresa ma aspettative positive per il 2022

L’industria turistica è stata colpita e quasi affondata dalla pandemia. A livello mondiale si è registrata nel 2020 una perdita di 1300 miliardi di dollari, undici volte superiore alla crisi economica del 2009. Un processo di crescita ininterrotto da mezzo secolo si è bloccato, ma riprenderà rapidamente. Perché c’è desiderio di muoversi da parte delle famiglie e voglia di innovare da parte degli operatori. Questo il senso del terzo Hospitality Forum 2021 – Il sistema Italia organizzato a Milano da Castello sgr (uno dei più importanti investitori in questo segmento) e Scenari Immobiliari.

“Il settore turistico e il mercato alberghiero italiano – afferma Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, in apertura dei lavori – hanno visto ridursi fino al settanta per cento i propri fatturati, dopo anni di crescita costante. Anche il 2021 vede una ripresa debole, soprattutto sul versante degli stranieri. Ma è il momento per migliorare l’offerta e renderla più competitiva. Gli investimenti previsti nel PNRR aumenteranno la rete infrastrutturale e permetteranno uno sviluppo importante nei prossimi anni”.

La crisi derivante dalla pandemia è costata al settore turistico italiano ventotto miliardi di euro, un punto e mezzo della ricchezza nazionale. Si sono persi circa 90mila posti di lavoro, con una forte componente femminile. Particolarmente penalizzate le città d’arte con cali di presenze fino all’84 per cento di Firenze. La presenza di turisti stranieri è calata di oltre due terzi, con danni soprattutto all’economia del centro Italia.

In apertura della giornata Scenari Immobiliari ha presentato il Rapporto 2021 sul mercato immobiliare alberghiero: a livello europeo nel 2020 il mercato ha toccato il minimo del secolo con dodici miliardi di euro transati (meno 68 per cento sull’anno precedente). È in corso una ripresa che dovrebbe portare gli scambi a diciannove miliardi di euro a fine anno. Solo nel 2023 si supererà l’anno record 2019 con oltre quaranta miliari di euro di scambi. 

“Anche il mercato immobiliare alberghiero ha sofferto nel 2020 – afferma Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – con soli 1,5 miliardi di transazioni, dopo un eccezionale 2019. La spinta degli investitori è però molte forte e si prospettano due anni di forti incrementi e di nuove aperture, non solo nelle città più importanti, ma anche nelle migliori località turistiche. La vera sfida per il mercato italiano non è solo la crescita degli hotel cinque stelle (ci stiamo avvicinando alla media europea) ma gli alberghi di livello a quattro stelle per intercettare la fascia di turisti più ampia e in crescita”.

La crisi pandemica ha colpito anche il mercato della locazione breve, con un calo dell’ottanta per cento nel 2020. È in corso una ripresa che dovrebbe portare a circa 300mila contratti nel corso del 2021. Un’analisi originale presentata da Scenari Immobiliari riguarda il peso delle case offerte per locazione breve sul totale delle case per zona. Dominano le Cinque terre dove quasi il sessanta per cento delle abitazioni sono sul mercato della locazione breve.

Le prospettive del comparto alberghiero e turistico sono state riassunte da Giampiero Schiavo, amministratore delegato di Castello SGR: “I segnali che si colgono in questi primi mesi del 2021, sostenuti da una crescente domanda interna, sono incoraggianti e mostrano che l’intero settore alberghiero sta ripartendo. Nei prossimi mesi vogliamo consolidare questo trend e, con il passaggio della fase acuta della pandemia, vogliamo puntare sull’ulteriore sviluppo dell’offerta business e leisure. Visto il ruolo di leadership ricoperto da Castello SGR nel panorama italiano dell’hospitality vogliamo essere apripista di un approccio innovativo dando vita a una crescita di lungo periodo a vantaggio di tutti gli attori del mercato. Per riuscire in questo ambizioso obiettivo negli ultimi mesi abbiano incrementato gli investimenti così da poter cogliere appieno tutte le potenzialità della ripartenza”.  

Ha così commentato Francesco Canzonieri, presidente di Castello SGR: “L’hospitality è un settore di massima importanza strategica per il nostro paese e il rilancio dell’Italia passa necessariamente dalla capacità di essere attrattivi sia per il pubblico leisure sia per quello business. Negli ultimi mesi abbiamo ulteriormente incrementato gli sforzi perché vogliamo essere pronti a raccogliere le importanti sfide che ci attendono ed essere protagonisti del nuovo rinascimento italiano. Per poterlo fare appieno ci aspettiamo una ulteriore spinta sistemica in grado di valorizzare tutto il territorio italiano, un rafforzamento delle infrastrutture legate ai trasporti e l’attuazione di politiche che favoriscano la destagionalizzazione”.

“La crisi pandemica – ha sottolineato Giorgio Palmucci, presidente di Enit, che ha moderato la tavola rotonda GRANDI EVENTI E HOSPITALITY: LA PAROLA ALLE ISTITUZIONI – ha provocato un arresto delle attività turistiche e un colpo durissimo per il settore alberghiero. Dopo anni di crescita costanti il comparto ha subito un fermo pressoché totale vedendo azzerata quasi completamente la domanda in particolare quella straniera con gravi conseguenze in particolare per le città d’arte. Sulla base delle analisi condotte da ENIT il più probabile scenario per l’Italia configura un ritorno quasi completo dei flussi tra il 2022 ed il 2023. La crisi covid ha determinato anche un rallentamento sulle dinamiche degli investimenti nel settore alberghiero, che pure nel 2019 avevano toccato i massimi degli ultimi anni. Nel 2020 il volume totale delle transazioni in Italia ha visto una riduzione ben superiore al 60% rispetto al 2019. Ma la prospettiva di medio-lungo periodo continua a mantenersi positiva e resta alta l’attenzione in particolare sulle top destination con Roma sempre al secondo posto dopo Venezia. Quest’anno, di sostanziale transizione verso un recupero più sostenuto atteso negli anni a seguire, si attendono comunque primi segnali di inversione di tendenza anche per il sommarsi delle trattative sospese lo scorso anno con quelle correnti del 2021 e l’anno potrebbe concludersi con un segno comunque positivo rispetto al precedente. Resta da capire però l’impatto che le misure di sostegno disposte dal Governo potranno avere sul settore, in particolare riguardo al cosiddetto ‘superbonus’ ed ai fondi istituiti a supporto del settore la cui operatività non è ancora ben chiara.”

Al termine della giornata di lavori Mario Breglia e Giampiero Schiavo hanno presentato una assoluta novità: OSCAR ALBERGHI 2022. Come per gli Oscar cinematografici gli alberghi recenti o in progetto saranno divisi in varie categorie e una giuria di esperti selezionerà le candidature per le premiazioni al prossimo HOSPITALITY FORUM nel 2022.