Lo smart working rilancia la qualità: oltre l’85% dei tenant cerca immobili di recente costruzione

Oltre l’85% degli utilizzatori di spazi ad uso ufficio si orienta su immobili costruiti meno di dieci anni fa con un layout interno moderno, mentre la restante percentuale cerca immobili di nuova costruzione, questo il dato emerso da una recente Survey condotta da World Capital su un campione significativo di società operanti nel settore economico/finanziario.

In seguito al ricorso allo smart working si riscopre una particolare attenzione verso la qualità dell’immobile, aspetto già importante negli anni precedenti e che la pandemia ha ulteriormente accentuato. Oggi risulta fondamentale rendere gli spazi abitativi e lavorativi dei luoghi confortevoli, mettendo la salute e il benessere delle persone al primo posto.

Lo smart working non ha influenzato soltanto le scelte dei tenant, ma anche la progettazione degli spazi ad uso ufficio. 

Sempre secondo quanto emerso dalla Survey di World Capital nuovi sistemi tecnologici saranno implementati all’interno degli immobili: tecnologia senza tocco per evitare il contagio (83,4%) e stazioni di sanificazione (16,6%).
La tecnologia IoT porterà inoltre ad un maggiore decentramento degli spazi dedicati ai server in appositi Data Center (42,2%).

Se lo smart working ha incentivato lo sviluppo di immobili di qualità, con un picco di 7 milioni di lavoratori che operavano da remoto nei mesi del lockdown e una media di 6 milioni nel corso del 2020, il lavoro agile in Italia è costato tuttavia una perdita di incassi pari a 14,3 MLD € per il settore della ristorazione.

Questo uno dei dati emersi dal nuovo Snapshot Uffici H2 2020, realizzato dal Dipartimento di Ricerca di World Capital, studio che fornisce una panoramica del mercato immobiliare ad uso ufficio in Italia, con un focus sulle conseguenze dello smart working e della pandemia sul settore e sulle attività satellite (riduzione CO2, ristorazione, imprese di pulizia).

Spostandoci sui valori immobiliari analizzati nello studio, nel secondo semestre 2020 il mercato direzionale si attesta generalmente stabile per quanto riguarda i canoni di locazione, in linea con i trend registrati nel primo semestre.

Tra le città primarie, Milano detiene la prime rent nazionale con 550 €/mq/anno nella zona del Centro. Buone anche le performance delle aree centrali di Roma (420 €/mq/anno), Firenze (350 €/mq/anno) e Napoli (200 €/mq/anno).

Facendo un confronto con il 2019 è interessante notare che le società richiedono spazi ad uso ufficio mediamente più grandi: nel 2019 si registrava infatti una media di 1.234 mq richiesti, mentre nella seconda metà del 2020 gli spazi più richiesti hanno una dimensione media di 1.487 mq (+17%).

“Oggi la tendenza degli utilizzatori, ma anche degli investitori è quella di orientarsi su immobili ad uso ufficio di valore e di qualità – ha dichiarato Andrea Faini, CEO di World Capital – Sicuramente lo smart working continuerà ad essere massicciamente utilizzato anche durante il 2021. I nuovi sviluppi immobiliari direzionali dovranno dunque tenere conto di questa tendenza, che oggigiorno si conferma il new normal di molte aziende.”

Fonte: comunicato stampa World Capital