Le interviste: Moreno Marangoni

Marangoni Presidente AIR

Per la nostra rubrica delle interviste ai protagonisti del mondo immobiliare, oggi intervistiamo Moreno Marangoni, presidente dell’associazione AIR ITALIA -Associazione Agenti Immobiliari Riuniti

D: Presidente Marangoni, l’attualità ci impone di parlare della situazione di emergenza che stiamo vivendo e che ci auguriamo si avvii al termine. Come associazione di categoria degli agenti immobiliari come avete vissuto questo periodo di lockdown, con le agenzie chiuse ed il mercato fermo?

R: L’associazione si è trovata come tutti a fronteggiare un enorme imprevisto, un problema che ci ha messo con le spalle al muro, che nessuno avrebbe mai potuto immaginare e, quel che è peggio, con un’iniziale sensazione di essere impossibilitati a poter fare qualcosa di tangibile per aiutare i nostri associati. Ci hanno ordinato di chiudere le agenzie senza prospettive sulla durata del lockdown, con media ed esperti che continuavano a dire tutto il contrario di tutto e con la consapevolezza che con il perdurare della situazione e strategia di chiusura difficilmente attività come le nostre potranno reggere a lungo.

Dopo l’iniziale smarrimento, però, ci siamo subito attivati e -nel più che quotidiano tentativo di districarci nella giungla delle varie informazioni per analizzare la situazione- ci siamo interfacciati con le istituzioni che però, soprattutto dal punto di vista della comunicazione, si sono dimostrate inadeguate.

Come AIR, tra le diverse attività intraprese, abbiamo anzitutto pensato agli associati più in difficoltà, mettendo a loro disposizione un modello fac-simile per chiedere, a fronte di uno stato di necessità, la sospensione dei pagamenti verso i fornitori.

Inoltre e soprattutto siamo riusciti ad organizzare in brevissimo tempo un ciclo di formazione on-line per i nostri iscritti che affrontasse le “nuove” tematiche che l’attuale situazione impone, come ad esempio, solo per citarne alcune, l’utile strumento della firma elettronica e l’organizzazione e implementazione delle visite virtuali. 

Ci siamo poi interfacciati con alcuni portali immobiliari che hanno ascoltato, recepito e di conseguenza cercato di agevolare le esigenze dei loro clienti nonché i nostri associati.

D: La crisi economica in questo periodo si è fatta sentire e purtroppo produrrà i suoi effetti per un periodo non breve. Saprebbe fare una stima del danno per il vostro settore, in termini di mancati introiti per voi professionisti a causa delle transazioni non concluse? 

R: Fare una stima è certamente difficile perché nessuno può oggi immaginare l’andamento di mercato nel post riapertura: troppe le variabili in gioco. Di sicuro ci saranno delle fasce di clienti che potranno e vorranno trarre benefici dalla situazione: chi dispone di liquidità potrà più facilmente “fare il prezzo” concludendo dei buoni affari. Mi riferisco a chi investe nel mondo alberghiero in particolare ma non solo; anche la clientela che potrà continuare a contare su delle entrate fisse trarrà dei benefici dalla situazione, poiché nel breve e medio periodo i valori immobiliari potrebbero subire qualche contrazione. Senza contare poi i casi in cui le persone saranno costrette a realizzare per finanziare le proprie attività. 

Ciò che però rileverà in modo tangibile sarà il calo del numero delle operazioni immobiliari.

Per rispondere quindi alla domanda, volendo “azzardare una stima”, possiamo abbastanza realisticamente ipotizzare un calo nel 2020 di oltre 100 mila compravendite sul residenziale, al quale si dovranno aggiungere quelle riferite al settore commerciale. Per il solo settore residenziale in termini di volumi, la perdita si attesta all’incirca sui 15 miliardi con un impatto ottimistico sulle agenzie immobiliari di circa 600 milioni di perdite per le sole transazioni del 2020, a condizione che non ci siano ulteriori lockdown. Se ai valori poc’anzi espressi sommiamo la perdita che incide nel settore delle locazioni turistiche e quello relativo alla compravendita di attività commerciali, penso che la perdita in termini di ricavi si aggiri all’incirca su un miliardo di euro.

D: Come associazione quali sono state le richieste che sono arrivate dai vostri colleghi in questo periodo? Quali le esigenze più sentite? 

R: Innanzitutto ringrazio gli associati che hanno capito gli sforzi compiuti dall’associazione sia dal punto di vista formativo, che di interfaccia verso le istituzioni. La domanda ricorrente era sempre la stessa: “Avete idea di quando ci faranno riaprire?”.

Tra le prime e più sentite esigenze c’era inoltre la necessità di rassicurazioni circa la possibilità di raggiungere il proprio ufficio per sistemare pratiche in corso e organizzarsi per il cosiddetto “lavoro agile”. Sfortunatamente queste cose non si organizzano con uno schioccar di dita e nei vari territori accade anche che le reti non siano così performanti. Capita di avere un ufficio con una rete costruita per lavorare e un’abitazione inadeguata al lavoro agile. L’Italia dal punto di vista digitale ha interi territori con enormi lacune e lo sanno bene anche le famiglie che si sono cimentate con i figli e la scuola “a distanza”.  

D: Quali sono le proposte che portate all’attenzione del Governo e del Parlamento per ridare impulso al settore immobiliare? Cosa si dovrebbe fare secondo la vs associazione a livello legislativo? 

R: AIR-Italia ha con forza evidenziato al Governo e ai vari Ministeri competenti il basso rischio connesso all’attività di Agente Immobiliare; é per questo che, adottando i giusti e necessari accorgimenti, dovremmo essere tra i primi a riaprire.

Tra le proposte da subito avanzate a metà di marzo ci sono la sospensione dei termini per le agevolazioni prima casa e il credito d’imposta connesso. La proposta è stata accolta decretando il congelamento dei termini fino al 31/12/2020. 

Un’ulteriore richiesta di assoluto buonsenso riguarda la possibilità di considerare, ai fini del credito d’imposta, -sui canoni di locazione pagati- anche immobili con categoria catastale diversa dalla C1 in quanto molte agenzie esercitano in negozi o uffici accatastati con categoria catastale A10. Questa richiesta è avvenuta da più parti, speriamo quindi si ponga rimedio ad uno squilibrio del genere. 

Al di là del sostegno alle singole attività che includono anche le agenzie immobiliari, si renderà necessario ancora una volta rilanciare il mercato interno. Un settore come l’immobiliare è quello che nell’immediato può veramente dare fiato all’economia e generare reddito e gettito. La filiera dell’immobiliare impatta per un 20% il PIL e può immediatamente far recuperare posti di lavoro. 

Ovviamente quello che può favorire maggiormente questo sviluppo è ancora una volta l’accesso al credito sul quale scommettiamo tutti stimando una ripresa nell’arco di due anni… perciò la proposta sintetica è: CREDITO SUBITO con istruttorie rapide, agevolate e garantite. Ad esempio, mutui erogati con inizio pagamento a sei mesi, (agevolazioni solo per un anno e poi si torna alla normalità); estensione delle agevolazioni CONSAP (garanzia dello stato) anche a chi vende per acquistare una nuova casa. 

Se attiviamo una fase shock ora, la ripartenza sarà vantaggiosa per tutti e il volano assicurato. Dobbiamo inoltre reintrodurre almeno per due anni il credito d’imposta al 50% sull’IVA acquisto prima casa e almeno del 20% per l’acquisto seconda casa.  

D: L’emergenza di questo periodo impone a tutti i professionisti la necessità di riposizionarsi sul mercato, ricercando nuove opportunità di business e nuovi metodi di lavoro. Quali, in particolare, sono le sfide che si pongono per un agente immobiliare che vuole fare business in uno scenario che si preannuncia totalmente mutato?

R: Credo che mai come ora l’agente immobiliare debba indossare i panni dell’agente immobiliare 4.0 o come lo definisco io: la figura dell’agente immobiliare e consulente globale. Consapevolezza del mercato, modelli di sviluppo a distanza, capacità vere e giuste di consulenza e negoziazione, azioni di marketing efficaci e adatte ai tempi, devono essere la realtà e non parole al vento “sparate” in qualche appuntamento. Il ruolo e il riconoscimento sociale della figura dell’agente immobiliare dev’essere concreto. Anche il ruolo delle associazioni dovrà per forza cambiare e per alcuni aspetti il cambiamento è già iniziato. Ancora una volta dobbiamo ripartire dal basso, recuperare le risorse e rimboccarci le maniche. Ognuno dovrà fare la sua parte, associati compresi. Non ci si può continuare a lamentare e poi latitare quando si tratta di scegliere da chi vogliamo essere rappresentati a qualunque livello associativo. La parola d’ordine ancora una volta è formarsi per non fermarsi. 

Ringraziamo il Presidente Marangoni per l’intervista, augurandogli buon lavoro per la ripresa delle attività il 4 maggio prossimo

Intervista a cura di Francesco Saverio Del Buono