JLL: hospitality ai livelli pre-covid in tutta Europa con il 70% dei viaggiatori a livello globale e occupancy rate in crescita

Ridefinizione del concetto di ospitalità e crescita di opportunità di investimenti transfrontalieri tra le tendenze 2023.

Per gli investitori l’Italia rimane tra le destinazioni più rilevanti del Mediterraneo.

Il settore dell’hospitality torna a registrare un tasso di occupazione significativo, equivalente all’89% della performance del 2019. Questo è quanto emerge dall’analisi Global Hotels Investment Outlook 2023 di JLL, società leader nella consulenza per il settore real estate e nella gestione degli investimenti.

A livello globale, L’Europa è stata la meta prediletta da quasi il 70% dei viaggiatori nel 2022, nonostante le complessità macroeconomiche e geopolitiche, rimane un’area di forte interesse per gli investitori internazionali. In particolare, a guidare la ripresa sono state le destinazioni resort del Mediterraneo soprattutto Italia, Spagna, Portogallo e Grecia.

Per il 2023, emergono alcune particolari evidenze. Prima tra tutte, l’andamento del settore hospitality non risulta impattato in modo significativo dalla congiuntura macroeconomica. Nonostante la volatilità economica, la carenza di manodopera e le interruzioni subite dalla catena di approvvigionamento, nel 2022 l’industria alberghiera ha mostrato importanti segnali di ripresa, grazie anche alla crescita di interesse per il leisure e alla presenza di importanti eventi internazionali. Inoltre, a differenza di altri settori immobiliari, le strutture alberghiere hanno la possibilità di modificare quotidianamente le loro tariffe per adeguarsi all’inflazione.

Nel corso del 2022 l’Average Daily Rate alberghiero ha infatti superato l’inflazione globale di 70 punti base. Con una domanda che non mostra segni di rallentamento, chi gestisce strutture turistiche avrà, nel corso dell’anno, la possibilità di adeguare ulteriormente le proprie tariffe, aumentando così la redditività della propria offerta.

Una seconda evidenza riguarda la ripresa dei viaggi internazionali e l’aumento delle opportunità di investimento in destinazioni transfrontaliere. Si stima infatti che nel 2022 abbiano viaggiato 700 milioni di turisti, con un aumento del 133% rispetto allo stesso periodo del 2021.

In Europa il settore ha registrato 6,85 miliardi di dollari di flussi Capital Markets nel 2022 e, con la riapertura delle frontiere, si stima che le opportunità di investimento aumenteranno ulteriormente. Tra i mercati più ambiti da investitori internazionali figurano Milano e Roma insieme a mete come Zurigo e Ginevra.

La terza tendenza che avrà un impatto sul settore è la ridefinizione del concetto stesso di ospitalità. La maggiore attenzione all’equilibrio tra lavoro e vita privata e il desiderio di vivere in modo più autentico la propria esperienza di viaggio hanno contribuito all’emergere di una nuova tipologia di domanda. Ciò ha creato l’opportunità per gli investitori e per i brand del settore di espandere la propria offerta in nuovi segmenti di mercato, come le strutture ricettive alternative (appartamenti con servizi inclusi, co-living e residence).

” A livello europeo, il settore alberghiero si conferma resiliente. In particolare, per l’Italia il 2022 è stato un anno molto importante lato investimenti capital markets, con un forte interesse nel mercato luxury, soprattutto per destinazioni resort” ha commentato Claudia Bisignani, Head of JLL Italy Hotels & Hospitality. “Nel corso del 2023, le complessità del mercato dei capitali e l’aumento dei costi del debito comporteranno una maggiore cautela per gli investitori; chi manterrà un approccio più flessibile sarà più pronto ad acquisire asset di qualità e a far crescere il proprio portafoglio”.