Associazioni del commercio chiedono estensione credito d’imposta

Roberto Zoia, presidente del CNCC – Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, ha così commentato l’emendamento al Decreto Sostegni-bis promosso congiuntamente a Confimprese e Federdistribuzione: “Le misure imposte dal Governo per limitare la diffusione del Covid-19, a partire da marzo 2020, hanno gravato in modo significativo sul fatturato del settore dei centri commerciali, che ha un’incidenza sul PIL italiano pari al 7,5%. Dopo mesi di chiusure forzate, siamo stati molto soddisfatti che le Istituzioni abbiano deciso di riaprire finalmente le nostre strutture nei giorni festivi e pre-festivi, una decisione accolta con entusiasmo anche dai cittadini, che sono tornati a frequentare assiduamente i centri commerciali.

Abbiamo inoltre apprezzato la reintroduzione, nel Decreto Sostegni-bis, del credito d’imposta per gli affitti commerciali per i mesi da gennaio a maggio 2021 che tuttavia, limitato alle attività con fatturato massimo di 15 milioni, riteniamo non sia sufficiente a supportare adeguatamente il nostro comparto e a favorirne la ripartenza. Abbiamo pertanto deciso di promuovere, insieme a Confimprese e Federdistribuzione, un emendamento al suddetto decreto legge, auspicando in un’estensione del beneficio economico anche alle attività che operano all’interno dei centri commerciali con ricavi maggiori del tetto previsto di 15 milioni di euro.

Queste agevolazioni, destinate a compensare i costi fissi non adeguatamente coperti dai ricavi, garantirebbero infatti non solo una maggiore tenuta e sostenibilità economica anche alle imprese di maggiori dimensioni che rappresentano la principale fonte di occupazione del settore, ma favorirebbero anche la collaborazione tra i proprietari e retailer contribuendo efficacemente al pieno rilancio del comparto”.