A Bologna 78 posti letti in più per gli universitari grazie alla nuova residenza Camplus Valverde

La Residenza di proprietà della Curia e dedicata a Don Tonino Bello sarà gestita da Camplus e ospiterà 52 stanze per un totale di 78 posti letto a disposizione degli studenti

Apre Bologna Camplus Valverde, la nuova residenza universitaria dedicata a Don Tonino Bello dichiarato venerabile da Papa Francesco che ne ha riconosciuto le virtù eroiche, di proprietà della Curia ed ex struttura per sacerdoti, lavoratori e studenti, sarà gestita da Camplus, primo provider di housing per studenti universitari in Italia, che gestisce circa 11 mila posti letto in 15 città italiane e in Spagna.

La struttura Camplus Valverde aprirà nel quartiere Santo Stefano in via Valverde 14 immersa tra i colli bolognesi e fiancheggiata dalla meravigliosa Villa Ghigi. Un investimento complessivo di 3,3 milioni di euro, di cui 2,1 milioni finanziati dalla legge 338, pensata ad hoc per le residenze universitarie, e 1,2 milioni di investimento diretto messi in campo da Camplus.

Sono 52 le camere (26 singole e 26 doppie) che potranno ospitare 78 studenti. Inoltre, all’interno della residenza, sono presenti sale riunioni, conferenze, stanze ricreative, comode e luminose aule studio, una lavanderia. Questi spazi sono gli elementi distintivi dell’offerta Camplus perché permettono di offrire agli studenti occasioni di relazione tra di loro, momenti di svago e incontro con ospiti e formatori. Tutti residenti hanno a disposizione la formula all-inclusive, che comprende l’utilizzo di tutti i servizi della struttura, riscaldamento, sistema di raffrescamento, utenze e Wi-Fi, con prezzi che variano in base alla tipologia di camera scelta e del periodo di permanenza.

La nuova struttura di via Valverde va ad aggiungersi ai 3 Collegi di merito, 5 residenze e 200 appartamenti gestiti da Camplus a Bologna. Un’offerta di residenzialità pensata per tutte le esigenze e in grado di coniugare l’esperienza di community, garantita dalla presenza in struttura di uno staff di direzione, con la flessibilità della vita in appartamento, per dare alloggio a oltre 2mila ragazzi in città.

La storia della Residenza La Residenza ha avuto le sue origini all’interno della Onarmo (Opera Nazionale di Assistenza Religiosa e Morale agli Operai), fondata dal Don Ferdinando Baldelli, che nel 1936 proprio in via Valverde vi portò la sede bolognese, ristrutturando nel 1950 la proprietà di un privato e dedicandola a San Francesco e Saverio Mamolo, e costruendovi anche la chiesa annessa. Cooperando assieme a Filippo Cremonini, che fondò il gruppo dei buoni fanciulli studenti piccoli, i ragazzi vennero accolti anche in questa struttura per iniziare un percorso di seminario. Successivamente furono Don Giulio Salmi e Don Angelo Magagnoli a gestire l’immobile che ordinò circa 60 preti, tra cui Don Tonino Bello, dal 1953 al 1957. Nel 1965 fu istituito anche un centro studi e nel 1973 divenne un ambiente di sola formazione per pastorale del lavoro, iniziando a ospitare gli studenti. Nel 1986 il Cardinale Biffi lo nominò Istituto Santa Cristina per la pastorale del Lavoro (con suo statuto e avrebbe curato chi avesse vocazione sacerdotale, gli studenti e i lavoratori). Lo stabile diventò di proprietà della Curia nel 2019, successivamente Camplus ne ha ottenuto la gestione e ha dato il via ai lavori di ristrutturazione.
“In questa nuova residenza di Bologna – commenta Maurizio Carvelli, Fondatore e CEO di Camplus – degli oltre 70 studenti circa un terzo è rappresentato da giovani stranieri, alcuni provenienti da Paesi africani come il Cameron e lo Zimbabwe, oltre che dall’Armenia, Turchia e Ucraina. A loro, come a tutti gli universitari che scelgono di vivere presso le nostre strutture, desideriamo offrire non solo un alloggio, ma una serie di servizi residenziali e una serie di
opportunità aggiuntive, come le numerose attività formative integrative agli studi che mettiamo a disposizione all’interno della ‘community guidata’ che è il cuore pulsante della vita in Camplus. Desidero ringraziare la Curia per aver deciso di affidarci la gestione di questa struttura, un compito che porteremo avanti con la professionalità che ci contraddistingue e l’attenzione al benessere e alla cura degli studenti che poniamo al centro del nostro impegno quotidiano. E siamo molto contenti di dedicare la struttura a Don Tonino Bello Campione del dialogo, costruttore infaticabile di pace che si è si speso in numerosi viaggi pastorali (Australia, Argentina, Etiopia, Salvador) per
incontrare gli ultimi della terra. Ha ospitato nella sua casa i senzatetto, gli immigrati e ha fondato nella sua diocesi una Comunità di Accoglienza con l’obiettivo di recuperare e rieducare i giovani tossicodipendenti. Insomma, un esempio di accoglienza per tutti noi”.